La pizzica portata alla Santa Sede

Il lavoro breve ma scrupoloso, di un intero istituto scolastico di Gallipoli, animato da uno slancio affettuosamente nostalgico per il Salento e le sue tradizioni, attraverso un’approfondita ricerca ha proposto di far rivivere alcune manifestazioni folkloristiche, che hanno perso la loro carica simbolica, proprio alla Santa Sede.
La cultura e le tradizioni salentine sono state le protagoniste di una udienza tenutasi nella Santa Sede, alla presenza di Sua Santità Benedetto XVI, nel dicembre del 2010.

In Italia la musica popolare tradizionale ha ancora un ruolo importante e un vasto seguito, sebbene sia diffusa attraverso canali che solo in rari casi coincidono con quelli della grande distribuzione.
La pizzica è nota principalmente attraverso il ballo a cui è legata e difficilmente ha visibilità al di fuori delle feste e sagre di paese; ma la musica e la danza della pizzica sono diventate un segno di riconoscimento e di recuperata identità dei giovani salentini sino a propagarsi in tutta l’Italia e persino oltre i confini nazionali negli ambienti della musica mondiale.

Gallipoli
Gallipoli

I ragazzi gallipolini, che si sono esibiti davanti al papa nel tradizionale ballo salentino, la “pizzica”, hanno suonato e ballato anche a festival di arte di strada e alle feste popolari nazionali e internazionali con la finalità di diffondere la cultura di questa danza popolare nazionale.
Il ballo della pizzica è diventato un’icona di un movimento più vasto che va ben oltre la passione per la danza popolare. Inoltre, non essendo un ballo di natura strettamente amorosa e di corteggiamento, prevede molte performance che in altre occasioni non sono adattabili: la pizzica, come è noto, si ballava infatti in occasione di feste familari ed in tali momenti era molto probabile danzare tra parenti molto stretti, o tra persone tra le quali intercorreva una grande differenza d’età.
Dunque l’importante performance al cospetto del Papa, era particolrmente indicata.

Per il popolo del Salento, la pizzica è ancora un momento di incontro, di condivisione delle emozioni, dei problemi e dei ruoli comuni, si danza portati dalle emozioni e dai sentimenti, nel rapporto che unisce gli uni agli altri: in qualsiasi danza collettiva, come è la pizzica a due, circondata da una ronda, il sentimento e la passione per la pura danza si rinnovano ogni volta che la musica fa muovere un piede.

Attraverso la danza e la musica, due delle arti più antiche al mondo, due espressioni universali dell’uomo, quindi, il Salento riesce a parlare di sé e a farsi capire anche al di fuori dei suoi confini territoriali, riuscendo a coinvolgere inaspettatamente anche il Papa.

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