Comunicazione tra i corpi: emozione ed energia nella pizzica

La danza e la musica, hanno sempre accompagnato l’uomo sin dalla notte dei tempi. La danza rappresenta un linguaggio semplice e complesso a seconda dei contenuti, un linguaggio personale, privato, intimo che può anche sfuggire ad una completa comprensione.
Anticamente la danza offriva la possibilità di poter esprimere vitalità ed emozioni altrimenti non comunicabili, come il corteggiamento amoroso.

Oggi nella pizzica è rimasto questo antico rituale della comunicazione tra i corpi, anche se la pizzica non è più solo esperessione del corteggiamento, potendosi ballare anche tra persone dello stesso sesso, o tra familiari.

Un tempo la pizzica metteva una incredibile energia nell’espressione dei piedi sul terreno: energicamente venivano battuti con grandi rilievi psicologici, per rifarsi alle antiche credenze di scacciare il male da un corpo pizzicato appunto da una tarantola. Oggi i piedi vengono utilizzati senza eccessivi abbellimenti.
Nella gesticolazione di braccia, polsi e mani oggi (a differenza del passato) la pizzica inserisce una grande emozione: il danzatore deve conoscere non solo le proprie abilità fisiche ma anche e soprattutto le proprie abilità psicologiche, per poter comunicare col patner.
Il rapporto visivo tra i due ballerini è fondamentale, come il gioco di sguardi, fissi e impostati, a differenza di quanto avveniva un tempo.

La pizzica richiede un notevole impegno mentale, sentimentale ed emotivo, proprio perché è un ballo a due. Viene considerata spesso come un raffinato strumento per modificare la percezione di sé e del patner, e permette al corpo di far fluire e scaricare energia, rilassarsi ed esprimere stati d’animo.

L’orchestra nelle grandi manifestazioni di pizzica è composta da oltre venti elementi tra musicisti e cantanti per rendere ancor più comunicativa la danza, e suonano tamburelli, percussioni, batteria, fiati, chitarre, mandola, violini, violea, violoncelli, organetti e fisarmoniche.
La cosiddetta pizzica de core è un’espressione sostanzialmente inventata per indicare la pizzica cosiddetta “di corteggiamento”, ma in effetti è una danza del tutto assente nella tradizione salentina.

Il rapporto fra i partners durante la pizzica fa emergere, con tutte le sue implicazioni, la centralità della sensualità, permettendo di vivere il rapporto maschio-femmina o in linea con la morale dominante o in conflitto con essa. Nonostante ciò il coinvolgimento psicologico dei ballerini è sempre totale e significativo. Maschio e femmina si ritrovano uno di fronte all’altra, pur nei ruoli che la danza specificamente assegna loro, comunque in tutta la fisicità e con tutte le motivazioni psicologiche legate alle distinte identità sessuali.

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