Tramandare culture e tradizioni: la pizzica

Nel tempo l’uomo ha sviluppato forme di danza sempre più complesse, accompagnate da vari strumenti musicali, a cominciare da 40.000 anni fa con i primi oggetti bucati artificialmente, mentre i primi flauti, tubi in osso con buchi per le dita, comparvero solo 25.000 anni fa.

Il Salento vanta un notevole patrimonio storico, artistico e architettonico di antichi popoli che hanno lasciato forme e testimonianze della musica (e non solo) fin dalla preistoria; il trionfo di arte e architettura, visibile soprattutto nel barocco leccese, con le sue innumerevoli espressioni, si affianca al trionfo della cultura della pizzica cioè il trionfo della più autentica tradizione spontanea.

La cosiddetta pizzica pizzica (che come termine compare alla fine del 1700) resta un termine per indicare un ballo vivace di coppia, legato senza dubbio al rituale di scacciare gli effetti negativi dovuti al morso della tarantola, anche se oggi la pratica nelle forme originali del ballo è quasi del tutto estinta.
La cura dei disagi psichici o fisici attraverso la musica e la danza ha sempre destato vivo interesse, perché significa percorrere strade diverse dalla medicina ufficiale e ammettere l’esistenza di una pluralità di metodi curativi, come oggi numerosi testi e alcuni film del grande schermo testimoniano.

C’è da ricordare che tutte le danze sono l’espressione della storia e della cultura di un popolo. Per la pizzica, musiche e coreografie si sono sviluppate attraverso il tempo, e si sono tramandate attraverso le generazioni come le storie e le leggende, modificandone il reale antico significato. Oggi non si balla più per scacciare la tarantola, ma per il puro piacere dei corpi e delle anime che nella danza stanno comunicando.

Una zona del Salento possiede un patrimonio culturale, musicale, storico e artistico straordinario, nei Comuni di Calimera, Carpignano Salentino, Castrignano dei Greci, Corigliano d’Otranto, Cutrofiano, Martano, Martignano, Melpignano, Soleto, Sternatia e Zollino; sono i paesi che che costituiscono l’ Unione dei Comuni della Grecìa Salentina, il bacino turistico culturale più noto del Salento, ove si svolgono per tutta l’estate, le feste dedicate al ballo della Taranta. I comuni dell’ Unione condividono la cultura e la lingua, e la passione per la danza e sono impegnati nelle attività di ricerca, riproposizione, valorizzazione e interpretazione “creativa” della musica e della danza di tradizione del Salento leccese.

I giovani dei comuni dell’Unione, con la unanime coscienza di sentire propria l’eredità della musica popolare, appresa direttamente nelle proprie case, hanno spesso la grande passione di suonarla, di tramandarla e di divulgarla.
L’orchestra che fornisce il contributo principale maggiore, oramai è stata su palcoscenici anche molto prestigiosi come Pechino, Roma, Bologna, Venezia, Amman e Duisburg, a testimonianza che il l recupero e la valorizzazione della pizzica salentina vale davvero la pena.

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