Canzoniere Grecanico Salentino

In molti casi la riscoperta della tradizione musicale e popolare della pizzica è stata una conseguenza dei lavori antropologici ed etnologici che dall’inizio degli anni ’60 hanno preso piede grazie all’intenso lavoro di ricerca portato avanti diversi studiosi per comprendere e far conoscere una tradizione culturale antichissima ancora oggi radicata nel territorio.

Prima della riscoperta da parte del grande pubblico attraverso festival ed eventi rinomati come “la Notte della Taranta” che si tiene a Melpignano, la pizzica ed il fenomeno della taranta è stata esplorata come espressione di una cultura popolare e contadina destinata alla scomparsa.

Nell’ambito della rinascita della pizzica non si deve dimenticare il grande lavoro compiuto da collettivi di artisti e di musicisti che non solo hanno voluto raccogliere ciò che restava di un patrimonio di repertori musicali di grande importanza sociale e culturale, ma anche riproporlo nella sua intrinseca bellezza e nelle sue potenzialità di essere, ancora oggi, vivo ed attuale, pur se discosto dalla matrice da cui era originato.

Il Canzoniere Grecanico Salentino è stato uno di questi gruppi. Nato nel 1975 ha al suo attivo non solo uno spettacolo che viene replicato da allora in tutti i festival e le rassegne dedicate alla musica popolare, ma anche una serie di importanti pubblicazioni il cui scopo è quello di raccogliere e preservare documenti della cultura contadina, che, di tradizione orale, rischierebbero di perdersi definitivamente.

Non solo, ma l’impegno del Canzoniere Grecanico Salentino è anche orientato a promuovere la conoscenza delle minoranze linguistiche presenti nella regione pugliese.

Eugenio Bennato lancia la musica salentina nel mondo con la sua “Taranta Power”

La taranta è il profondo sud
è quella musica che tu
all’improvviso sentirai
è il ballo che non finisce mai
è il passo che dovrai imitare
per liberarti del male d’amore
così ballando meridionale
comme na taranta ca te pizzica lu core

Eugenio Bennato

Eugenio Bennato, fratello del forse più conosciuto Edoardo Bennato, ha voluto scegliere una strada diversa, rispetto al fratello. Amanti della musica italiana, Eugenio ha preferito scavare nelle radici della propria terra, nel popolare, rinverdendo musicalità e ritmi che hanno reso la terra partenopea, e assieme ad essa quella meridionale, luogo forte di musica e tradizioni.

Nel 1969 Eugenio fonda la Nuova Compagnia di Canto Popolare dando così vita ad un gruppo di ricerca etnica che dava nuova vita alla musica popolare dell’Italia meridionale. A questa è poi è seguito il progetto Musicanuova, un nuovo disegno musicale sempre alla ricerca e all’avanguardia nel campo della musica popolare. Il 1998 sarà poi l’anno di “Taranta Power”, questo nuova idea musicale che vuole riportare in auge il ritmo della Taranta, madre della Tarantella napoletana e di altre forme di tarantella meridionali. Sono anni di grande e nuovo interesse per questa musica popolare e il 1999 vede anche la pubblicazione di un lavoro discografico dal titolo “Taranta Power”, proprio come il suo movimento rinnovatore. Bennato presenta un nuovo modo di intendere la musica popolare e riuscirà a portarla in giro per il mondo toccando anche l’est dell’Europa. Terrà concerti a Zagabria, Belgrado, Sarajevo, Dubrovnik, Tallin, Varsavia, Praga, Pristina e Skopje per poi passare in Marocco, Tunisia, Australi, Canada, Spagna, Francia ed Algeria.

Nel 2001 fonderà anche una scuola di danza, “Scuola di Tarantella e danze popolari del Mediterraneo” in una terra apparentemente lontana dalla terra rossa del Sud, Bologna, probabilmente anche ad indicare che la cultura popolare non conosce i confini che la cultura moderna ama imporre classificando e separando.

La Taranta scavalca i confini, quindi, e aggrega giovani e adulti di ogni etnia e cultura, riunendoli sotto il mantello di una cultura, quella meridionale, che abbraccia tutti i popoli e riunisce tutte le culture musicali.