Il Carnevale in Salento

Il Salento è una terra che invita il visitatore ad immergersi in una realtà fatta di tradizioni millenarie e di genti che hanno percorso questo lembo di terra provenendo da diverse parti del bacino mediterraneo, eleggendo il molti casi questa terra come luogo di adozione.

I greci, I romani, le popolazioni balcaniche e persino i saraceni, chi approdava sulle coste salentine raramente se ne allontanava facilmente.

Anche la recente riscoperta turistica della regione è contrassegnata dalla stessa passione che animava le antiche migrazioni dei popoli, tanto che sono moltissimi i visitatori ed i turisti che una volta conosciuto il Salento ci tornano ogni anno, o addirittura decidono di stabilirsi qui.

Uno degli aspetti di questa attrazione è sicuramente rappresentato dalle tradizioni millenarie che animano il trascorrere dell’anno solare, e che si esprimono in magnifiche processioni, in feste popolari ancora incontaminate, in sagre ed eventi legati all’antica cultura contadina e pastorale di queste terre.

Da non dimenticare un momento molto intenso dell’espressione popolare salentina, il carnevale, che qui resta ancora quello che era nelle origini pagane, un momento dell’anno in cui i valori e la morale corrente vengono per un momento abbandonati per lasciare spazio alla festa, allo scherzo ed allo sberleffo dei potenti.

Caratteristica è, in molti paesi, la sfilata dei carri allegorici, a cui possono seguire il falò dei personaggi di cartapesta protagonisti della sfilata, ed al termine grandi feste nela piazza centrale del paese, accompagnate da musiche e balli.

Gallipoli, Nardò, Putignano, Andrano, Corsano, Aradeo, Casrano e Maglie, per citare solo alcuni dei paesi salentini dove ogni anno le celebrazioni del carnevale attirano non solo la popolazione locale e dei dintorni ma anche migliaia di persone provenienti da lontano e venute apposta per assaporare la bellezza e la genuinità della festa carnevalesca.

Una collana di Torri a difesa del passato

Il Salento non è solo terra di sole e di mare, ma è anche una terra di storia, di lotte intestine, di invasioni e colonizzazioni, di un passato che si dipana fra le pagine delle scogliere, tra le torri che ancora si ergono salde, a dispetto del tempo e della salsedine.

Torri che ricordano il tempo di Carlo V d’Asburgo, immerse nel liquido amniotico del XVII secolo, costruite come punti di avvistamento e difesa contro coloro che si avvicinavano alla costa via mare. Molti di queste torri, come nella località Torre Vado a Morciano di Leuca, ricordano quel periodo di storia che ancora è viva e accoglie i visitatori di oggi. Così, tra masserie, insenature e vecchie case ci si perde tra i profumi della salsedine e dei fichi, il fruscio del vento tra le foglie degli ulivi secolari, i richiami dei contadini e la risposta dei cani.

Chi vuole può seguire la via costiera e toccare tutte le torri. Partendo da Torre Vado si può proseguire per Torre Pali, Torre Mozza, Torre San Giovanni, Torre Suda, Torre Pizzo fino a raggiungere Gallipoli, la piccola perla del profondo Sud.

Perché, però, non spostarsi dal lato opposto e risalire la costa verso Santa Maria di Leuca, toccare le varie Marine fino alle Grotte (Grotta Rotundella, Grotta Zinzulusa, Grotta Romanelli, Grotta Cervi) e cogliere l’occasione di penetrare nel cuore e nelle visceri di questa terra calda e viva conosciuta topograficamente con il nome di Salento. L’ideale sarebbe trascorrere qui un periodo delle proprie vacanze, prendere una stanza in affitto in uno dei tanti hotel di Santa Maria di Leuca vista mare e visitare i luoghi partendo senza una meta precisa, lasciandosi guidare solo dal proprio cuore e dai profumi.

Qualcuno dice che il Salento è Africa. Forse è vero. Perché proprio come l’Africa ti penetra dentro e te lo porti dietro per sempre. Come il mal d’Africa, vi è anche un mal di Salento che ti brucia dentro quando sei lontano. Se sei nato qui o ci sei solo passato in vacanza, non importa. Ti contagia. Ma che importa? In fondo è un bel contagio.